Ci siamo. Ci son voluti solo 5 anni per riuscire a vedere, finalmente, qualcosa cambiare anche qui in Italia. Oggi lo smart working è sulla bocca di tutti.

Provate a navigare in cerca di informazioni e vedrete le principali testate cavalcare l’onda mediatica per raccontarvi cos’è, dell’industria 4.0 (chissà perché 4 e non 5.0) e perché avreste già dovuto adottarlo da tempo.
Ma facciamo un passo indietro. Era il lontano 2017 quando in Coderblock abbiamo promosso la prima versione del nostro ufficio, in realtà virtuale:

Vi ricordate? Viaggiando attraverso i mercati di New OrleansNew YorkLondra, Berlino e Lisbona, abbiamo mostrato una prima, timida, versione di un’ufficio in VR in cui era possibile gestire i task, parlare in tempo reale con i propri colleghi (a distanza), in cui le aziende erano libere di assumere il miglior collaboratore e, dall’altra parte, i professionisti liberi di attingere a nuovi mercati, lavorando da casa.

La storia ha preso poi una piega inaspettata, gli utenti erano molto interessati ad un ufficio di nuova concezione, per superare i limiti del lavoro a distanza e rendere l’ufficio alla portata di tutti, ma la realtà virtuale non era scalabile.

Ecco quindi che nasce Coderblock Workspace, il primo ufficio virtuale in 3D accessibile da qualsiasi browser e legato alla produttività di un intero team:

Grazie ad una community che ci ha supportato tanto in questi anni, oggi le aziende iniziano ad adottare il nostro prodotto. E’ arrivato quindi per noi il momento di ricambiare il favore provando ad aiutare chi si avvicina per la prima volta a questa filosofia lavorativa, senza titoli sensazionalistici e con il solo desiderio di condivisione.

Cos’è lo smart working?

Una delle migliori definizioni di smart working è quella dell’Osservatorio SmartWorking del Politecnico di Milano, che lo definisce come “un modello organizzativo in grado di portare notevoli vantaggi alle organizzazioni che lo adottano“. Allo stato attuale, da addetti ai lavori, ci rendiamo conto di come esista tuttavia una confusione attorno all’argomento, spesso frainteso con il remote working.

In effetti il concetto è molto semplice: lo smart working ha tante varianti (ecco il motivo della confusione), ma secondo questa filosofia in generale si ha:

– orario di lavoro flessibile, non esistono necessariamente le 40 ore di lavoro settimanali

– il professionista viene responsabilizzato sui risultati da ottenere, nei tempi concordati, e non si tiene conto del monte ore lavorato

– il luogo di lavoro varia, non è necessariamente la sede del cliente/datore di lavoro

Immaginate i benefici che questa filosofia ha comportato finora nel mondo, non solo in ambito lavorativo ma soprattutto nel rapporto fra vita lavorativa e vita privata del singolo individuo. Immaginate per un momento come
potrebbe cambiare la vostra realtà quotidiana:

La mattina ti svegli, non devi prendere il treno per raggiungere l’ufficio ma ti dai appuntamento con un amico per condividere la giornata di lavoro in caffetteria, o raggiungi dei colleghi al vicino coworking. Fai rete, nel frattempo lavori ai tuoi task e, dato che ami quello che fai, ti senti produttivo ed ispirato. Sai di poter completare i tuoi task, organizzi un viaggio senza perdere neanche un giorno di lavoro.

Che differenza c’è fra smart working e lavoro da remoto?

Una cosa è certa. Le persone impazziscono dietro le definizioni, cercando di incasellare tutto. La risposta più onesta è “dipende”, più precisamente “dipende dove viene applicata“.
Ogni team ha la propria storia, i propri punti di forza e le proprie debolezze, ma tutti possono trovare la versione più adatta alle proprie esigenze.

In Italia, il lavoro a distanza viene definito Telelavoro e spesso confuso con una pratica “antiquata” che comportava un rigido sistema lavorativo (ecco che tornano le 40 ore settimanali).

Per quella che è stata la nostra esperienza in 6 diversi paesi finora, fuori dall’Italia non esiste telelavoro o smart working e si parla esclusivamente di remote working, come possibilità di lavorare a distanza, per clienti in qualsiasi parte del mondo, focalizzandosi sui risultati e sulle proprie competenze.

Chi ha adottato lo smart working?

Una domanda che ritorna spesso. La risposta sarebbe infinita, proprio perché la pratica è più diffusa di quanto si immagini. Giusto per citarne qualcuna:

– sapevi che la società che ha creato WordPress (Automattic), che usi magari tutti i giorni, ha venduto la propria sede a San Francisco e lasciato i dipendenti liberi di lavorare da qualsiasi parte del mondo?
– sapevi che nel 2019 Microsoft Japan ha deciso di passare al lavoro flessibile (da 4 giorni la settimana) per 2300 dipendenti, incrementando la produttività del 39.9% e risparmiando anche nei consumi di un luogo fisico?
– sapevi che Buffer, altra società che abbiamo incontrato nei nostri viaggi, è attiva con oltre 90 dipendenti in 6 diversi fusi orari?

Lo smart working è per tutti? Cosa non dicono?

Facciamo anche qui un po’ di ordine.

– lo smart working (o il lavoro flessibile) non è adatto a tutti indistintamente, a meno di coltivare la propria disciplina

– da grandi poteri derivano grandi responsabilità: lavorare in modo “smart” non implica lavorare da casa in pigiama o poter evitare il più possibile di dedicarsi al proprio lavoro perché tanto non si viene controllati.

Quest’ultimo punto è fondamentale. Per adottare questa filosofia occorre molta disciplina, soprattutto all’inizio, ecco perché viene spesso associata ad una metodologia di organizzazione del lavoro, l’Agile, e ad uno dei suoi framework più famoso, lo Scrum method.

Vuoi conoscere qualcosa di più sullo Scrum? Faccelo sapere con un commento!

Cosa c’entra Coderblock con lo smart working?

Eccola là, la markettata. In poche parole, se ti registri in Coderblock e crei un progetto sul Workspace in cui inviti i tuoi colleghi, avrai tutti gli strumenti oggi disponibili per lavorare a distanza.

Ad un prezzo accessibile ritroverai:

– una chat
– un sistema di videochiamata
– la possibilità di gestire i task del team
– un sistema di time tracking (per monitorare i tuoi progressi)
– un ufficio virtuale in 3D, che strizza l’occhio ad un gioco di ruolo online, in cui ritrovare tutti i tuoi colleghi

Se non l’hai già fatto, non ti resta che approcciarti a questo nuovo mondo (parlavo dello smart working, non di Coderblock).

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