Nel mondo dei videogiochi, le donne stanno rivoluzionando il modo in cui la società guarda al rapporto tra genere e gioco: lo stereotipo del videogamer sta cedendo il passo a una realtà molto più inclusiva e diversificata.

In questo articolo, esploreremo il crescente coinvolgimento delle donne nel mondo dei videogiochi. Andremo oltre i radicati stereotipi di genere ed esamineremo statistiche che dimostrano quanto le donne stiano contribuendo in modo significativo e variegato alla cultura dei videogiochi, non soltanto come gamer ma anche come protagoniste e creatrici. Ad oggi, infatti, il 47% delle donne gioca ai videogame.

Videogiochi e genere: tra miti e realtà

Il mito che i videogiochi siano una forma di intrattenimento riservata esclusivamente agli uomini è da tempo ha ormai lasciato spazio a nuovi dati e statistiche che dimostrano come la percentuale delle donne gamer sia sempre più elevata ed in costante crescita. Nel corso degli anni, le donne di tutte le età hanno dimostrato di essere una parte significativa e vitale della community dei giocatori, contribuendo in modo sostanziale all’industria dei videogiochi. 

L’incremento della partecipazione femminile nei videogiochi ha un impatto positivo su diversi livelli: 

  • contribuisce a ridurre gli stereotipi di genere associati al gaming;
  • promuove un’industria più inclusiva e diversificata;
  • incoraggia una maggiore rappresentazione ed identificazione delle donne nei giochi stessi, portando a una varietà di esperienze di gioco più ricca e inclusiva per tutti i giocatori.

Prima di raccontare nel dettaglio i numeri delle ultime ricerche che hanno indagato la presenza e il coinvolgimento femminile nel settore gaming, vi condividiamo un piccolo excursus storico sull’aspetto talvolta poco inclusivo dell’industria dei videogames.

Game Boy: stereotipi radicati nel tempo

Sin dalle prime fasi dell’industria videoludica, l’influenza della cultura dominante ha privilegiato e rappresentato i personaggi maschili.

I videogiochi stessi spesso sono stati concepiti e commercializzati con un pubblico maschile in mente. Le campagne pubblicitarie, le confezioni dei giochi e persino il design dei personaggi spesso riflettono questa percezione, contribuendo a consolidare l’idea che i videogiochi siano principalmente per ragazzi.

Un esempio emblematico di questa tendenza è il Game Boy, uno dei dispositivi di gioco portatili più iconici. Lanciato nel 1989 da Nintendo, il Game Boy ha contribuito a plasmare il panorama videoludico e ha giocato un ruolo significativo nella diffusione e nell’adozione dei videogiochi. Ma l’ha fatto servendosi degli stereotipi tipici del tempo, come è possibile immaginare dal nome stesso. Molti dei titoli più popolari per il Game Boy presentavano protagonisti maschili o caratterizzati da stereotipi maschili, contribuendo a rafforzare l’idea che i videogiochi fossero un territorio dominato dagli uomini.

Questa tendenza si è riflessa anche nei contenuti dei giochi stessi, dove le trame spesso ruotavano attorno a narrazioni maschili e stereotipi di mascolinità. I personaggi femminili, se presenti, erano spesso relegati a ruoli secondari o rappresentati in modo stereotipato, riflettendo una visione limitata e riduttiva delle donne nel mondo dei videogiochi.

(Non è) una questione di genere

Nel vasto universo dei videogiochi, tradizionalmente caratterizzato da ruoli femminili stereotipati o marginali, le donne stanno emergendo come figure chiave in una trasformazione che rende il mondo del gaming più inclusivo e diversificato.

Sebbene le donne abbiano sempre fatto parte della comunità dei videogiocatori, solo di recente hanno ricevuto la visibilità e il riconoscimento che meritano. Oggi, non solo giocano, ma sono anche leader nell’industria dei videogiochi: da streamer di successo su piattaforme come Twitch e YouTube a influencer che dominano la cultura del game, le donne stanno creando comunità dedicate e ridefinendo il panorama del gaming.

Ma le donne non si limitano a essere solo giocatrici: sono anche creative e sviluppatrici di giochi. Dalle piccole indie developer alle grandi aziende, le donne sono coinvolte in ogni aspetto dello sviluppo dei giochi, dalla programmazione alla progettazione artistica alla narrativa.

Nonostante i progressi, le donne nel settore dei videogiochi affrontano ancora sfide significative. Fortunatamente, ci sono numerose iniziative che lavorano per promuovere la diversità e l’inclusione nel mondo del gaming. Organizzazioni come Women in Games e Girls Make Games offrono supporto, risorse ed eventi per le donne interessate a entrare nel settore.

L’evoluzione dei personaggi femminili nei videogiochi

Per molti anni, il ruolo della donna, anche nei videogame più famosi, si è limitato a essere quello della damigella in pericolo da salvare o un personaggio di supporto per arricchire la trama del protagonista. Questa percezione ha contribuito a etichettare i videogiochi come un passatempo prevalentemente maschile.

Tuttavia, nel corso del tempo, il personaggio femminile ha guadagnato terreno, trasformandosi sempre più spesso nell’eroina protagonista e trovando spazio in una vasta gamma di titoli videoludici.

La rappresentazione delle donne nei videogiochi rimane un argomento controverso e dibattuto. Sebbene i personaggi femminili abbiano iniziato a emergere già negli anni ’80, come Ms. Pac-Man, spesso venivano considerate versioni riduttive o semplicemente accessorie dei protagonisti maschili.

Negli anni ’90, con il successo dei picchiaduro, sono stati introdotti più personaggi femminili giocabili, ma spesso erano ancora rappresentati in modo sessualizzato. Ma, verso la fine degli anni ’90, l’arrivo di Lara Croft nel celebre Tomb Raider ha segnato un punto di svolta positivo nell’immagine dei personaggi femminili nei videogiochi. Lara è diventata un’icona e ha contribuito a cambiare la percezione dei personaggi femminili, senza dover essere forzatamente sessualizzata o stereotipata.

Eroine dei nostri giorni

E le eroine di oggi? Ecco alcuni esempi di titoli celebri con protagoniste di rilievo.

Senua: Hellblade

In Hellblade: Senua’s Sacrifice troviamo come protagonista Senua, una guerriera celtica che si imbarca in un viaggio angosciante per salvare l’anima del suo amato dalla dea nordica dell’oscurità, Hela. Senua è una donna coraggiosa ma tormentata, che lotta non solo contro forze soprannaturali, ma anche contro i suoi stessi demoni interiori. La sua determinazione nel voler salvare la persona amata e affrontare le sue paure più profonde la rende un’eroina straordinaria, che sradica tutti gli stereotipi possibili.


Kena: Bridge of Spirits

Kena, in Kena: Bridge of Spirits, è una giovane guida spirituale che si avventura in un mondo incantato per aiutare gli spiriti smarriti a trovare la pace. Kena è caratterizzata da una gentilezza e una compassione straordinarie, che la guidano nel suo viaggio per guarire le terre devastate e i cuori spezzati con l’aiuto dei piccoli spiriti chiamati Rot. Il suo impegno nel portare la luce e la speranza nelle vite degli altri la rende un’eroina ammirevole, capace di ispirare speranza e positività anche nei momenti più bui.


Ellie: The Last of Us

E ancora,  Ellie di The Last of Us, una giovane ragazza che, in un mondo devastato da una pandemia, si trova a dover affrontare orrori inimmaginabili. La sua storia è una testimonianza della resilienza umana e della forza emotiva, poiché si impegna a trovare un senso di normalità e speranza in un mondo altrimenti desolato.


Queste eroine moderne ci dimostrano che il coraggio, l’intelligenza e la compassione sono qualità universali che possono ispirare e guidare non solo nei mondi virtuali, ma anche nella vita reale. Sono esempi di come la forza femminile possa brillare in ogni contesto, trasformando sfide in opportunità e illuminando il cammino per un futuro più inclusivo e appassionante per tutti, continuando a ispirare giocatori e giocatrici di tutto il mondo.

Donne gamer: le ricerche nel dettaglio

Nonostante qualche stereotipo ancora diffuso nell’immaginario comune, le statistiche parlano chiaro.

In Italia, secondo un report realizzato da IIDEA nel 2022, le donne rappresentano il 44% dei giocatori totali, in crescita rispetto al 37% del 2019. A livello globale, il 41% dei giocatori è di sesso femminile. Questo aumento può essere attribuito a diversi fattori. I videogiochi sono diventati sempre più accessibili e diversificati, offrendo una vasta gamma di titoli che soddisfano le esigenze di un pubblico sempre più ampio. Inoltre, i giochi sono visti sempre più come un’attività sociale e di intrattenimento, che coinvolge amici e familiari di entrambi i sessi. 

Donne gamer IIDEA
Immagine: IIDEA

Un recente studio condotto da Circana negli Stati Uniti ha confermato questa tendenza, evidenziando che, nel 2023 le donne hanno rappresentato 47% dei giocatori su console. Circa il 52% delle console Nintendo Switch è stato acquistato da donne, confermandola come la console più popolare per questa fascia demografica. Anche per le console Xbox Serie X|S, il 45% delle vendite è attribuito alle donne, mentre per la PS5 la percentuale scende al 41%. Inoltre, le donne rappresentano il 50% dei giocatori di videogiochi per PC e addirittura il 54% dei giocatori di videogiochi per dispositivi mobile.

Donne gamer CIRCANA
Immagine: CIRCANA

Donne esemplari nel mondo del gaming

Nel vasto universo dei videogiochi, le donne stanno facendo grandi progressi, dimostrando che il gaming è un terreno aperto a tutti, senza distinzioni di genere. Da figure di spicco nel panorama internazionale a talenti nel contesto italiano, le donne videogamer stanno lasciando un segno indelebile nel mondo dei giochi digitali, ispirando e intrattenendo milioni di persone in tutto il mondo.

Tra le donne più influenti e famose nel mondo dei videogiochi, una di queste è sicuramente Felicia Day, nota per essere attrice, scrittrice e creatrice della webserie “The Guild”. Oltre ad aver interpretato un ruolo principale nella serie, Felicia ha narrato le vicende di un gruppo di giocatori di MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing Game), diventando un punto di riferimento per i giocatori di tutto il mondo. Altri esempi includono Hafu, celebre streamer e giocatrice professionista, e Anne Munition, rinomata per le sue abilità nei giochi di sparatutto e per il suo impegno nella promozione della diversità e dell’inclusione nella comunità del gaming.

Il fenomeno degli streamer e dei content creator ha aperto nuove opportunità per le donne nel gaming. Personalità come Pokimane e Valkyrae hanno raggiunto una vasta popolarità grazie ai loro canali su Twitch e YouTube, dove condividono le loro sessioni di gioco, interagiscono con i fan e creano contenuti coinvolgenti.

Twitcher e gamer italiane più famose

Anche in Italia, le donne stanno emergendo come figure di spicco nel mondo del gaming. Roberta Sorge, su Twitch Ckibe, è una delle streamer più amate grazie al suo carisma e alle sue abilità di gioco, dimostrando che le donne possono eccellere nel mondo competitivo dei videogiochi. Oltre ad essere gamer, è illustratrice e graphic designer, infatti durante le dirette gioca e disegna. Un’altra personalità italiana di spicco è Sara Stefanizzi, su Twitch Kurolily. Appassionata di giochi multigiocatore (MMORPG), horror, action, si definisce una “variety streamer”: tratta temi vari in base alle preferenze dei suoi follower. Ha contribuito a diffondere la passione per il gaming anche tra il pubblico italiano, fermamente convinta di voler portare avanti la sua idea: i videogame non hanno genere.

Le donne videogamer, sia nel panorama internazionale che in quello italiano, stanno dimostrando di essere una forza da non sottovalutare nel mondo dei videogiochi. Grazie al loro talento, alla loro passione e alla loro determinazione, stanno abbattendo gli stereotipi e ispirando una nuova generazione di giocatori e appassionati di videogiochi. È fondamentale celebrare e sostenere queste donne, riconoscendo il loro contributo al mondo del gaming e incoraggiando altre donne a seguire le proprie passioni e a perseguire i propri sogni nel mondo dei videogiochi.

In un’industria in continua evoluzione, la diversità è una risorsa preziosa, e le donne videogamer sono senz’altro uno dei suoi pilastri fondamentali.