L’emergenza Covid ha colpito un po’ tutti i settori mutando definitivamente i nostri modelli di lavoro. Lo smart working si è imposto come l’unica alternativa, e sono molte le aziende che stanno cambiando il loro vecchio modello a favore di uno più vantaggioso. Ma per molti, purtroppo, la pandemia ha significato anche la perdita del posto di lavoro.

La proposta della Cgil.

Il coordinamento donne della Cgil a livello nazionale ha esteso una proposta sindacale al fine di incrementare l’occupazione femminile.

Bisogna esercitare una contrattazione non più neutra ma attenta alle differenze di genere puntando a una distribuzione equa dei carichi familiari all’interno delle famiglie.

Coordinamento nazionale donne Cgil

La proposta coordinamento donne Cgil invita a prendere in considerazione il ruolo della donna non solo in termini culturali e sociologici ma come una vera e proposta trattativa sindacale.

La contrattazione è essenziale per rispondere alla necessità di regole fondamentali e “paletti certi”.

Coordinamento nazionale donne Cgil

Lo smart working, sostiene il coordinamento donne Cgil, è un’opportunità perché permette l’ottimizzazione tempo/lavoro ma è necessario che venga stabilito un numero massimo di giornate settimanali a tutela dell’aspetto relazionale del lavoro. È inoltre necessario che vengano garantiti tutti gli strumenti di informazione affinché questo nuovo modello lavorativo non crei forme di emarginazione a danno del genere femminile.

Come promuovere le migliori condizioni per le donne?

Lo smart working non può essere limitato tra luogo di lavoro e domicilio piuttosto vanno promosse spazi di co-working collocati nelle Camere di lavoro. La proposta, inoltre, evidenzia la necessità di introdurre un orario minimo non frazionato e promuovere percorsi permanenti di formazione.

La genitorialità va condivisa.

La proposta del coordinamento donne Cgil sottolinea come la genitorialità debba essere condivisa nel rispetto di un principio di assoluta parità: stesse condizioni di lavoro e stesse responsabilità tra le mura domestiche.

La sola conciliazione determina inevitabilmente segregazione ulteriore a danno delle lavoratrici, quindi non solo permessi e congedi, ma aumenti significativi della paternità obbligatoria con modalità analoghe alla maternità. Vanno anche ripensati i criteri per l’attribuzione dei premi di risultato “perché se definiti attraverso la presenza (o altri requisiti) finiscono per essere essi stessi veicolo di disparità salariale”.

Coordinamento nazionale donne Cgil

Per noi di Coderblock il tema della parità di genere è molto caro perché siamo convinti che è necessario che vengano stabilite subito delle proposte di legge atte a perorare coloro che si sono visti discriminati durante questa crisi, affinché nessuno rimanga indietro. Lo smart working è una grande occasione per rimettere in discussione luoghi comuni e affrontare nuove sfide sempre più inclusive.