Misurare le tendenze dell’Intelligenza Artificiale sembra quasi impossibile, in un mondo in continua evoluzione. Ma, il report AI Index 2024, stilato dall’Università di Stanford, arrivato alla sua settima edizione, sembra essere il più completo in assoluto. Di cosa si tratta lo scoprirete nel dettaglio in questo articolo, esplorando alcuni degli aspetti essenziali che modellano il futuro dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Con una visione complessiva e multidimensionale, questo report si propone come una risorsa chiave per comprendere non solo il ruolo dell’IA oggi, ma anche le sue traiettorie future e le implicazioni per la società globale.

In questo approfondimento tracceremo, raccoglieremo e visualizzeremo dati essenziali relativi all’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di fornire una risorsa affidabile a chiunque voglia integrare l’Intelligenza Artificiale nella propria realtà personale o aziendale.

L’AI Index: un documento riconosciuto in tutto il mondo

Già arrivati a questo punto, vi starete chiedendo: cosa è l’IA Index nel dettaglio?

L’AI Index è un documento che mira a raccogliere, organizzare e condividere dati accurati e aggiornati sull’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale. Si tratta di un rapporto stilato dall’Human-Centered AI Institute presso l’Università di Stanford e fa parte di un più ampio progetto chiamato AI Index Initiative, il quale è supportato da una coalizione di partner istituzionali e accademici.

Il documento è strutturato in diverse sezioni che coprono statistiche di mercato, avanzamenti tecnologici, considerazioni giuridiche e politiche, nonché proiezioni sul futuro. Esso fornisce analisi dettagliate su come l’Intelligenza Artificiale stia modificando il mondo del lavoro, la sicurezza e le interazioni sociali. Inoltre, il rapporto include previsioni sullo sviluppo delle tecnologie AI e valutazioni sull’impatto potenziale di queste innovazioni su vari aspetti della vita quotidiana e professionale.

 Le fonti dell’AI Index

Il report dell’IA Index si avvale di diverse fonti:

  • Pubblicazioni scientifiche e brevetti per tracciare l’innovazione e la ricerca.
  • Informazioni provenienti da conferenze e incontri accademici, che aiutano a comprendere le aree di interesse attuali e future.
  • Dati di mercato che offrono uno sguardo sullo sviluppo commerciale dell’IA e sul suo impatto economico.
  • Survey e interviste che raccolgono opinioni e prospettive da leader di pensiero e professionisti del settore.

AI Index: una missione per il futuro

La stesura di tale documento nasce dall’esigenza di fornire dati imparziali, rigorosamente controllati e provenienti da fonti diverse, con lo scopo di facilitare una comprensione più profonda e dettagliata del campo dell’Intelligenza Artificiale per politici, ricercatori, dirigenti aziendali, giornalisti e il pubblico generale.

L’AI Index è riconosciuto a livello internazionale come una delle fonti più credibili e autorevoli per dati e approfondimenti sull’Intelligenza Artificiale. Le edizioni precedenti del rapporto sono state citate in testate giornalistiche di primo piano come The New York Times, Bloomberg e The Guardian, e hanno accumulato centinaia di citazioni accademiche. L’edizione corrente del rapporto (2024 AI Index Report) supera le precedenti in termini di dimensioni, scala e portata, riflettendo il crescente impatto che l’Intelligenza Artificiale sta avendo nella vita quotidiana.

AI Index 2024: la top 10

Come già anticipato, il report del 2024 sembra essere il più meticoloso verso tutti i fronti mai prodotto fino ad ora. Pubblicato in un periodo in cui l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla società è particolarmente significativo, l’indice ha esteso il proprio ambito di analisi per coprire più approfonditamente tematiche chiave quali i progressi tecnologici nell’IA, la percezione pubblica di questa tecnologia e le dinamiche geopolitiche che ne influenzano lo sviluppo. 

Presentando un volume di dati originali senza precedenti, questa edizione introduce nuove stime relative ai costi di formazione dell’IA, analisi approfondite sul panorama dell’IA responsabile e un nuovo capitolo che esplora l’impatto dell’IA nel campo della scienza e della medicina, analizzando come l’IA stia rivoluzionando queste aree, offrendo stime e proiezioni basate su dati originali e attuali.

Di seguito, riporteremo i 10 principali risultati del report così come sono stilati nel documento ufficiale che potete scaricare da qui.

1. L’AI batte gli umani in alcuni compiti, ma non in tutti

L’Intelligenza Artificiale ha eccelso in vari ambiti, superando le capacità umane in compiti come la classificazione delle immagini, il ragionamento visivo e la comprensione della lingua inglese. Tuttavia, rimane carente in aree più complesse quali la matematica a livello di competizioni, il ragionamento visivo basato sul senso comune e la pianificazione strategica.

Fonte: AI Index Report

2. L’industria continua a dominare la ricerca di frontiera sull’IA

La ricerca di frontiera, o ricerca fondamentale come definita dal MIUR, si occupa di studi sperimentali o teorici finalizzati all’acquisizione di nuove conoscenze sui principi di fenomeni e fatti osservabili, senza un obiettivo immediato di applicazioni pratiche. Questo tipo di ricerca è guidato principalmente dalla curiosità o dalla ricerca di conoscenza e richiede l’accesso a infrastrutture avanzate come centri di calcolo, database, archivi e strumenti di grande portata per l’osservazione e la sperimentazione.

Fonte: AI Index Report

Nel 2023, l’industria ha avuto un ruolo predominante nella produzione di modelli di Intelligenza Artificiale, con 51 modelli degni di nota, mentre il settore accademico ne ha generato 15. Ulteriori 21 modelli sono nati da collaborazioni tra industria e accademia, segnando un nuovo record per questa forma di cooperazione. 

Fonte: AI Index Report

Intelligenza Artificiale e industrie nel dettaglio

Google si è distinto come il principale rilasciatore di modelli di base, con il lancio di modelli notevoli come Google Gemini e RT-2, mantenendo la leadership accumulata dal 2019 con un totale di 40 modelli, seguito da OpenAI con 20. Le università, come l’Università della California a Berkeley e la Stanford University, hanno rispettivamente rilasciato 3 e 2 modelli.

Anche nel 2023, gli Stati Uniti hanno dominato gli investimenti privati nel settore dell’AI, con un investimento totale di 67,2 miliardi di dollari, superando di gran lunga gli investimenti della Cina e del Regno Unito. Dall’anno 2013, gli Stati Uniti hanno guidato gli investimenti globali in intelligenza artificiale con un totale di 335,2 miliardi di dollari, seguiti dalla Cina con 103,7 miliardi di dollari e dal Regno Unito con 22,3 miliardi di dollari.

Fonte: AI Index Report

3. I modelli di frontiera diventano molto più costosi

Secondo l’AI Index, i costi di addestramento per i modelli di Intelligenza Artificiale di punta hanno raggiunto cifre mai viste prima. Per esempio, si stima che l’addestramento di GPT-4 di OpenAI abbia comportato spese per il calcolo pari a 78 milioni di dollari, mentre per Gemini Ultra di Google il costo è stato di circa 191 milioni di dollari. L’incremento esponenziale di questi costi di addestramento è una delle principali ragioni per le quali il settore accademico e quello pubblico si trovano marginalizzati nella competizione nel campo dell’intelligenza artificiale.

Fonte: AI Index Report

4. Gli Stati Uniti guidano Cina, UE e Regno Unito come principale fonte di modelli di Intelligenza Artificiale di punta.

Nel 2023, istituzioni statunitensi hanno generato 61 modelli di Intelligenza Artificiale rilevanti, un numero nettamente superiore rispetto ai 21 modelli originati dall’Unione Europea e ai 15 dalla Cina.

Dal 2019, gli Stati Uniti mantengono infatti la leadership nella produzione dei modelli più significativi, seguiti dalla Cina e dalle altre nazioni.

Fonte: AI Index Report

5. Mancano seriamente valutazioni solide e standardizzate per la responsabilità del LLM

La Responsible AI mira a promuovere lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie di Intelligenza Artificiale che non solo offrano vantaggi economici alle aziende e maggiori opportunità ai lavoratori, ma che abbiano anche un impatto positivo ed equo su clienti e società. Ciò contribuisce ad aumentare la fiducia nell’AI e a facilitarne l’adozione sicura e responsabile.

Tuttavia, sviluppatori principali come OpenAI, Google e Anthropic utilizzano benchmark disomogenei per testare i loro modelli nell’ambito della Responsible AI. Questa varietà di standard rende complesso effettuare confronti sistematici tra i rischi e le limitazioni dei principali modelli di Intelligenza Artificiale.

6. Gli investimenti in IA generativa salgono alle stelle

Nonostante una generale diminuzione degli investimenti privati in Intelligenza Artificiale dal 2021, il settore dell’IA generativa ha visto un notevole incremento. Infatti, nel 2023 gli investimenti in questa sottocategoria hanno quasi ottuplicato quelli dell’anno precedente, raggiungendo i 25,2 miliardi di dollari. 

Aziende leader nel campo dell’IA generativa, come OpenAI, Anthropic, Hugging Face e Inflection, hanno annunciato significativi round di finanziamento. Questi investimenti hanno costituito oltre un quarto del totale dei fondi privati destinati all’Intelligenza Artificiale nell’anno.

Fonte: AI Index Report

7. L’Intelligenza Artificiale rende i lavoratori più produttivi e porta a un lavoro di qualità superiore

Nel 2023, vari studi hanno esplorato l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro, rivelando che l’IA può aiutare i lavoratori a completare le attività più velocemente. Tuttavia, alcuni studi hanno messo in guardia contro l’uso dell’IA senza una supervisione adeguata, poiché potrebbe portare a una diminuzione delle prestazioni.

Il rapporto tra IA e lavoratori

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende è in crescita: i sondaggi indicano che il 55% delle organizzazioni prevede di utilizzarla nel 2023, rispetto al 50% del 2022 e al 20% del 2017. Le principali applicazioni dell’IA segnalate dalle aziende includono l’automazione dei contact center, la personalizzazione dei contenuti, l’acquisizione di nuovi clienti e lo sviluppo di nuovi prodotti.

Nonostante i benefici, è necessario procedere con cautela: l’uso dell’IA senza un controllo appropriato può infatti compromettere l’efficacia delle prestazioni.

Fonte: AI Index Report

8. Il progresso scientifico accelera ulteriormente, grazie all’Intelligenza Artificiale

Nel 2022, l’intelligenza artificiale ha cominciato a giocare un ruolo cruciale nell’avanzamento della scoperta scientifica. Nel 2023, questa tendenza si è ulteriormente intensificata con il lancio di applicazioni IA ancor più rivoluzionarie nel campo scientifico. Tra queste, AlphaDev ha migliorato l’efficienza degli algoritmi di ordinamento, mentre GNoME ha semplificato il processo di scoperta dei materiali.

9. Il numero di normative sull’IA negli Stati Uniti è in forte aumento

Negli Stati Uniti, il numero di regolamenti relativi all’Intelligenza Artificiale ha visto un significativo aumento sia nell’ultimo anno che nell’arco degli ultimi cinque anni. Nel 2023, si contavano 25 normative sull’IA, un netto incremento rispetto al singolo regolamento del 2016. 

Inoltre, nell’ultimo anno, il totale delle normative sull’IA è cresciuto del 56,3%, riflettendo un impegno crescente da parte delle agenzie di regolamentazione americane per tutelare i cittadini e regolare l’uso di strumenti e dati di intelligenza artificiale.

Come sappiamo, anche l’Unione Europea ha provveduto a regolamentare l’Intelligenza Artificiale. Sembra quasi doveroso, a questo punto, citare l’AI Act, il primo provvedimento al mondo per regolamentare l’Intelligenza Artificiale.

Fonte: AI Index Report

10. Le persone in tutto il mondo sono più consapevoli del potenziale impatto dell’intelligenza artificiale e più nervose

Un sondaggio di Ipsos ha rivelato che la percezione dell’impatto futuro dell’Intelligenza Artificiale sulla vita delle persone è in aumento: nell’ultimo anno, la percentuale di coloro che ritengono che l’IA avrà un impatto drastico nei prossimi tre-cinque anni è salita dal 60% al 66%. Inoltre, la percentuale di persone che si sente nervosa riguardo ai prodotti e servizi basati sull’IA è aumentata di 13 punti percentuali, raggiungendo il 52% rispetto al 2022. Anche negli Stati Uniti, secondo dati del Pew Research Center, il 52% degli americani si sente più preoccupato che entusiasta riguardo all’IA, in aumento dal 38% del 2022.

A livello globale, una consistente frazione della popolazione prevede che l’IA cambierà il proprio lavoro, e più di un terzo teme che possa addirittura sostituire la forza lavoro umana. Le generazioni più giovani, come la Gen Z e i millennial, si aspettano che l’IA abbia effetti più marcati sui loro posti di lavoro rispetto alle generazioni più anziane, come la Gen X e i baby boomer: il 66% della Gen Z ritiene che l’IA influenzerà significativamente il loro lavoro attuale, rispetto al 46% dei boomer.

Infine, le ricerche indicano che individui con redditi elevati, un livello di istruzione superiore e ruoli decisionali nei loro lavori prevedono un impatto maggiore dell’IA sulle loro attività professionali.

Fonte: AI Index Report

Curiosità sullo sviluppo e il futuro dell’IA raccontate dai direttori

Oggi, i sistemi di IA sono incredibilmente migliorati tanto da generare testi fluenti in decine di lingue o elaborare audio. Basti pensare che, un decennio fa, nemmeno i migliori sistemi di intelligenza artificiale al mondo erano in grado di classificare gli oggetti.

Le aziende fanno a gara per costruire prodotti basati sull’IA, nonostante presenti ancora problemi significativi, poiché non è in grado di eseguire ragionamenti complessi. 

L’IA Index si propone, quindi, di aiutare il pubblico a orientarsi nel complesso panorama dell’Intelligenza Artificiale, dal momento che, essendo limitata dalla tecnologia, bisogna saperla utilizzare. L’Indice non è altro che una risorsa per la comprensione, sia delle modalità di utilizzo che dei dati statistici, dell’Intelligenza Artificiale.

Secondo i direttori, l’IA si trova di fronte a due futuri interconnessi. Nel primo futuro, la tecnologia connessa all’IA continua ad evolvere, trovando il suo posto nel mondo con conseguenze importanti sulla produttività e sull’occupazione. Nel secondo futuro, l’adozione dell’IA è limitata dai limiti della tecnologia, motivo per cui è compito dei governi incentivare gli investimenti e finanziare la ricerca.

Questo, ovviamente, è solo un riassunto del report. Chiunque volesse leggerlo integralmente, può trovarlo qui

In conclusione, quello che possiamo affermare con certezza è che l’Intelligenza Artificiale sta sicuramente ridefinendo i confini del possibile in numerosi settori: dalla medicina all’automazione industriale, dalla gestione delle risorse naturali alla personalizzazione dell’educazione.