Una delle prime conseguenze del Covid-19 è stata la cancellazione degli eventi su scala mondiale. Durante il lockdown, a partire da marzo 2020, abbiamo assistito ad un aumento di minacce informatiche che hanno messo in crisi e reso vulnerabili le aziende e la pubblica amministrazione.

Il coronavirus ha trasformato completamente le nostre vite e ci ha condotto ad una convivenza con il digitale, e per la precisione con lo smart working, in quanto si presentava come unica possibilità per fronteggiare l’isolamento a cui siamo tuttora sottoposti. Le aziende, la pubblica amministrazione e i professionisti si sono così trovati a vivere una nuova dimensione che senz’ombra di dubbio ha mutato per sempre il nostro modo di concepire il lavoro. Ma c’è un dato da tenere in considerazione e che non può essere ignorato e riguarda la sicurezza.

World Economic Forum 2019 Global Risk Report.

Secondo il WEF gli attacchi informatici di maggiore che possono avere delle conseguenze rilevanti sono quelli inerenti all’ambiente e al clima. Secondo Lloyd’s di Londra, una corporazione inglese di assicurazioni, un attacco informatico su scala mondiale può potrebbe causare danni per ben oltre 120 miliardi di dollari. Le aziende sono sicuramente un obiettivo principale della criminalità online perché ancora non hanno gli strumenti per avvantaggiarsi da queste azioni sinistre.

In piena era Covid non basta più il semplice aggiornamento del software o l’autenticazione delle password. Le PMI, secondo un Report pubblicato da Accenture nel 2019, hanno subìto mediamente 145 attacchi cyber, circa l’11% in più rispetto al 2017. Tali attacchi hanno conseguenze gravi anche sul PIL di ogni nazione e questo ha indotto tutti gli Stati EU a dare una risposta collettiva per fronteggiare il problema. 


Cybersecurity

Come organizzare videocall in piena sicurezza.

Il 2020 ha visto l’ascesa degli eventi, meeting, videoconferenze online e durante l’ultimo anno sono state molte le piattaforme che sono nate proprio per sopperire la domanda e questo ha velocizzato un mercato che certamente è qui per rimanere. Oggi sono tanti i programmi che ti permettono di velocizzare e di coordinare gli eventi online e le videocalls, ma allo stesso tempo bisogna stare attenti ai rischi che si corrono: è necessario fare un uso protetto di questi nuovi strumenti e sensibilizzare sull’argomento.

Zoombombing: di cosa si tratta?

Uno degli episodi che ha fatto riflettere molto è stato quello verificatosi sulla piattaforma di Zoom che è stata vittima di un cyber attack in cui i troll hanno preso il sopravvento. Proprio per l’episodio è stato coniato la denominazione Zoombombing, ossia soggetti che accedono ad eventi privati e in cui non sono autorizzati e disturbano il meeting virtuale.

Per Zoombombing si intende l’intrusione indesiderata di hater o troll all’interno di una teleconferenza. I disturbatori interrompono lezioni scolastico-universitarie, riunioni di lavoro, seminari, eventi che si tengono all’interno di piattaforme come Zoom o Google Meet quasi sempre con grida, suoni striduli, materiale esplicito o violento.

Questi episodi spiacevoli, verificatosi sia negli Stati Uniti che in Europa, hanno accentuato la necessità di trovare piattaforme sicure dove tenere i propri eventi di piccola o media dimensione e che soprattutto siano capaci di prevenire intrusioni da parte degli hacker. 


Cybersecurity Act

Una legge EU per certificare i prodotti digitali.

Il 27 giugno 2019 l’UE ha emanato una legge chiamata Cybersecurity Actun Regolamento volto a creare un quadro europeo per la certificazione della sicurezza informatica di prodotti ICT e servizi digitali, e a rafforzare il ruolo dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA). 

L’obiettivo di questa legge è quella di accompagnare gli Stati membri a velocizzare il processo di digitalizzazione in piena sicurezza. Inoltre, il Cybersecurity Act è una risposta coordinata ad attacchi informatici su larga scala e incentrata sulla tassonomia e sulla collaborazione con i vari CSIRT nazionali (Computer Security Incident Response Team).

Cybersecurity: consigli per un uso protetto.

L’incidente avvenuto sulla piattaforma Zoom lo scorso anno ha messo in luce i pericoli che possiamo incorrere online, tuttavia noi di Coderblock vi invitiamo a prendere in considerazione alcuni piccoli accorgimenti affinché possiate realizzare i vostri meeting o eventi in modo sicuro.

  • Verificare gli aggiornamenti: accertarsi che si sta utilizzando l’ultima versione di un software in cui i precedenti bug siano stati rimossi.
  • Privacy setting: fare un controllo regolare delle impostazioni sulla privacy in modo da non condividere i propri dati con altri.
  • Attivate, ove possibile, l’Autenticazione a due fattori
  • Oscurate la vostra Webcam quando non è necessaria
  • Usare ID generati in maniera casuale permette di non avere attacchi indesiderati
  • Disabilitare il trasferimento di file su piattaforme non sicure 
  • Non pubblicare i link dei meeting sui social media