Partiamo dal fatto che smart working non è la traduzione letterale di telelavoro: spesso questi due termini vengono confusi ma scopriamo insieme cosa significano.

Smart working

Smart working o lavoro agile è stato definito nell’ordinamento italiano come

Una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

In breve, gli smartworkers hanno uguale trattamento economico rispetto i dipendenti interni e copertura sul rischio infortuni e malattie professionali. Per gli smartworkers non c’è l’obbligo di stanziare e quindi lavorare in un luogo fisico: il lavoro può essere svolto da casa, ma anche da un bar, mentre si è al parco, insomma qualsiasi luogo munito di connessione wi-fi che consenta il corretto svolgimento delle proprie mansioni.

Secondo il disegno di legge approvato il 28 gennaio 2016, lo smart working è una modalità di prestazione condivisa tra il datore e il dipendente e regolata da un contratto scritto, con diritto di recessione dietro preavviso di 30 giorni.

Telelavoro

Nel 2002, l’European Trade Union Confederation, l’Union of industrial and employer’s Confederation of Europe e il Centro europeo delle imprese pubbliche sottoscrissero l’Accordo Quadro sul Telelavoro, definendo che

Il telelavoro costituisce una forma di organizzazione e/o di svolgimento del lavoro che si avvale delle tecnologie dell’informazione nell’ambito di un contratto o di un rapporto di lavoro, in cui l’attività lavorativa, che potrebbe essere svolta nei locali dell’impresa, viene regolarmente svolta al di fuori dei locali della stessa.

Dunque, per telelavoro intendiamo un lavoro che può essere svolto a distanza dalla sede centrale dell’azienda. La differenza rispetto allo smart working è che per il telelavoro c’è l’obbligo da parte del capo dell’azienda di eseguire ispezioni con regolarità. Inoltre, per quanto riguarda l’orario, il riposo è obbligatorio per 11 ore ogni 24 con astensione dal lavoro da mezzanotte alle 5 del mattino.

Un mondo in continua trasformazione.

Come vediamo, si tratta di due concetti fortemente legati all’evoluzione delle tecnologie informatiche e quindi soggetti ad una continua trasformazione.

In questi giorni abbiamo sentito parlare molto di queste tematiche e sempre più velocemente si procede verso un percorso di digitalizzazione che renderà lo smart working un modello lavorativo destinato a perdurare anche dopo la crisi.

Con Coderblock lavoriamo proprio verso questa direzione: per noi è importante che ci sia equilibrio tra azienda e dipendente. Ottimizzare tempo/lavoro significa vivere questi nuovi spazi virtuali condividendo gli stessi valori.

Siamo convinti che questi nuovi modelli lavorativi siano un’opportunità e che il loro diretto beneficio sarà visibile non solo nel mondo virtuale, ma soprattutto in quello reale.