Oggi su Coderblock parliamo di smart working e per la precisione dell’ipotesi di prorogare il regime agile sino al 31 dicembre del 2021. 

Fin quando si potrà lavorare da remoto?

Il 24 maggio, alla Camera dei Deputati si è discusso della possibilità di estendere fino a fine anno l’accordo che permette ai dipendenti di lavorare in modalità smart sino al 31 dicembre del 2021 senza stringere necessariamente un accordo con le aziende. Il DL 52 del 2021 prevede il lavoro da remoto semplificato sin quando ci sarà lo stato di emergenza. 

Quanti lavoratori in modalità agile operano oggi in Italia?

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, tale modifica era stata pensata per facilitare i lavoratori visto che attualmente in Italia se ne contano circa 5 milioni che operano da remoto. Il numero dei dipendenti che lavorano da remoto sono decuplicati durante il lockdown e questo dato è la ragione che sta alla base dell’approvazione del decreto legge che in questi giorni si discute alla Camera dei Deputati. 

Secondo il DL la PA dovrà nei prossimi mesi adottare piani di organizzazione del lavoro da remoto (Pola) in linea con il Decreto Rilancio e fissare una quota minima di dipendenti che possono lavorare in modalità agile che va dal 60 al 15%.

Secondo Randstand Research e l’Osservatorio del Politecnico di Milano nei prossimi mesi il numero dei lavoratori in remoto si aggirerebbe tra i 3 e i 5 milioni confermando il trend che lo smart working è una modalità efficace e consolidata.

Lo smart working è una modalità efficace in termini di produttività e risparmio sia per i dipendenti che per le aziende. 

Randstand Research e l’Osservatorio del Politecnico di Milano

Come potrebbero essere organizzate le settimane lavorative in modalità smart working?

Secondo lo studio Fondirigenti la settimana lavorativa ideale sarebbe quella divisa in due, ossia 2,6 giorni in presenza e 2,4 a distanza in modo da permettere l’interazione fisica tra i dipendenti e quindi i rapporti sociali particolarmente colpiti durante il lockdown.